Quale trapano compare? Ecco alcune idee per scegliere bene
Capire come scegliere un trapano per la casa o il lavoro è essenziale: in questo modo puoi portare in officina uno strumento fondamentale per realizzare alcune opere imprescindibili per il tuo obiettivo. Come, ad esempio, la foratura di qualsiasi materiale ma anche la lucidatura, la molatura e l’avvitamento di dadi, viti e perni.
Molto dipende dal tipo di trapano che acquisti, ed è per questo che siamo qui: puoi scegliere un trapano per lavori edili o uno per attività di montaggio e smontaggio mobili. Oppure hai la possibilità di orientarti su una soluzione buona per ogni condizione ma che non si specializza. Oggi lo standard medio è abbastanza buono.
Ciò significa che tutti gli elettroutensili riescono a soddisfare le esigenze medie, soprattutto se si cerca uno strumento per il fai da te e il tempo libero. Insomma, come scegliere un trapano e lavorare senza problemi?
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Meglio trapano a filo o a batteria?
Devi scegliere un trapano efficace: conviene acquistare un modello a batteria o alimentato con cavo alla presa elettrica? La soluzione è semplice: se hai bisogno di flessibilità, praticità e leggerezza per lavori in punti diversi puoi optare per un modello a batteria. Che sarà meno potente di un’opzione alimentata a filo.
Quest’ultima può garantire, in linea di massima, potenze elevate e maggiori performance quando si lavora su strutture difficili. Ad esempio se devi fare un buco nel cemento armato o forare l’acciaio. Inoltre, con il tempo, le differenze si sono assottigliate: scegliere un modello non vuol dire rinunciare ai benefit dell’altro.
I trapani a batteria hanno ottime prestazioni e quelli a filo sono comunque leggeri e maneggevoli. Resta l’esigenza o meno di essere liberi dal cavo e quella di poter contare su una solidità e una performance unica. In ogni caso, se scegli un modello a batteria devi valutare la tensione: solitamente sono da 12 e 18 volt le migliori.
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Solo perforazione o anche avvitatore?
Altra questione della scelta per acquistare il miglior trapano: serve la funzione di avvitamento? Molti trapani a batteria sono avvitatori e questo permette di avere un unico strumento per diverse operazioni.
Ovvero? Forare e intervenire su viti, dadi e bulloni. Si perde un po’ di potenza in fase di perforazione, non puoi pretendere di utilizzare un trapano avvitatore per operazioni particolarmente impegnative. Ricorda di valutare anche la coppia di serraggio, ovvero la forza che applica l’avvitatore: tra 40 e 60 nm siamo a un buon livello.
Movimento battente e rotatorio
Come scegliere un trapano per casa o lavoro? Basta avere uno strumento che ruota in senso orario? Puoi decidere tra soluzione battente e rotazione: quest’ultima opzione riguarda, appunto, il movimento circolare che fa la punta del trapano per forare legno, metallo o plastica. La prima, invece, è perpendicolare.
In pratica, è come se la punta si muovesse nel mandrino colpita da un martelletto che la usa come un percussore. Movimenti rotatori e battenti, una volta combinati, sono fondamentali per forare materiali edili duri.
Come, ad esempio, il marmo o il cemento armato. Vuoi fare un buco in una pietra? Devi usare questa opzione. Se nei tuoi progetti c’è questo tipo di attività conviene comprare un trapano con rotazione e movimento battente.
La potenza necessaria al trapano
Pensiamo alle soluzioni. Se stai cercando un trapano per attività saltuarie, per avvitare una mensola al muro di casa o fissare un mobile alla parete, ti basta un trapano da 500 Watt con rotazione e percussione.
In molti casi, questi lavori possono essere svolti da trapani avvitatori con batteria. Per chi è impegnato in lavori continuativi e su materiali difficili conviene puntare su trapani più potenti, compresi tra 750 e 1000 W.
Ad esempio, puoi considerare questo trapano da 850 W della Total, perfetto per il calcestruzzo. Serve maggiore potenza? Con questo trapano demolitore e perforatore che trovi sul sito Ineco hai 1600 Watt a disposizione.
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Come deve essere il mandrino?
Nella scelta del trapano per la casa o altre attività specifiche rientra anche la domanda sul mandrino: come deve essere? Scegliamo un modello autoserrante, ovvero che si chiude semplicemente stringendolo a mano.
Altri modelli, tipo quelli a cremagliera, hanno bisogno di un chiavino specifico. Non c’è grande differenza in termini pratici, vanno sempre bene entrambi. Ma la prima soluzione è comoda, sicura e veloce. Questo non guasta se devi cambiare punta più volte in poco tempo e magari hai le mani occupate nel lavoro che stai portando a termine.