Cos’è la punta a compasso per trapano?
C’è un attrezzo fondamentale in alcune circostanze che prende il nome di punta a compasso per il trapano. Hai già sentito nominare questa soluzione? Sai a cosa serve? Il nome è un indicatore della forma che, appunto, ricorda quella di un attrezzo da disegno ma non serve a chi ha ambizioni nel disegno tecnico. D’altro canto, però, serve a creare delle circonferenze precise e dei fori particolarmente larghi su materiali morbidi come legno e plastica.
In molte officine questa punta per il trapano può fare la differenza. Anche gli artigiani dei lavori in muratura e in cartongesso hanno sempre nella propria cassetta degli attrezzi una fresa a compasso da montare sul trapano. Vuoi conoscere meglio questo attrezzo? Ecco tutto quello che devi sapere per effettuare un acquisto oculato.
Gli argomenti del post
Cos’è una punta a compasso per il trapano
Si tratta di uno strumento da usare per effettuare fori di grande dimensione, solitamente da 40 a 300 millimetri di diametro, in piani e tavole di materiale non particolarmente impegnativo. Si presenta come una punta composta da un codolo che si installa su un qualsiasi trapano manuale o a colonna, per poi presentare un’asse orizzontale.
Questo elemento è parallelo al piano di lavoro, e qui scorrono due alloggi dedicati ai taglienti. Al centro si presenta un ulteriore accordo per ospitare la punta del trapano adibita alla foratura principale dell’elemento.
Da leggere: come scegliere una fresa a tazza per il legno
A cosa serve questa punta così particolare?
Il suo obiettivo è quello di creare dei fori particolarmente ampi, che vanno oltre l’attività svolta da una punta elicoidale e anche da una mecchia per il legno. Inoltre grazie alla sua forma particolare puoi avere diverse soluzioni in un unico attrezzo e questa + una delle caratteristiche chiave che fanno la differenza con altri attrezzi.
Prendi come esempio una fresa a tazza: anche questo strumento serve a creare fori larghi, e la puoi usare anche in contesti particolarmente impegnativi. Però con la Punta a compasso per il trapano puoi avere anche dei fori molto larghi e con un unico attrezzo: non devi avere un set di frese a tazze e non devi neanche accontentarti di soluzioni standard: hai tutto quello che ti serve con un unico elemento che si regola in base alle tue esigenze.
Cosa forare con la punta a compasso?
Soprattutto materiale semplice da modificare e incidere. La punta a compasso lavora bene su plastica, gomma, legno, alluminio e cartongesso. Ma non è detto, infatti tutto dipende dal modello che hai scelto.
Puoi operare su altri materiali ma dipende dalle indicazioni della singola punta. Senza considerare che la precisione è un fattore molto relativo: non puoi pretendere lavorazioni definite al millimetro, in questi casi conviene usare una fresa a tazza con determinate caratteristiche, in primis il diametro definito a priori dalla forma.
Cerca sempre l’attrezzo giusto per forare
La fresa a tazza, in alcuni casi, conviene. Come per i lavori su calcestruzzo e pietra o magari marmo: qui conviene usare una punta a tazza con profilo diamantato. Poi c’è la fresa a tazza bimetallica Krino che dà un grande contributo su materiali resistenti come acciaio, ottone, ghisa e altri metalli. Ecco un video introduttivo.
In realtà questo attrezzo è perfetto anche per materiali più morbidi come la plastica e il legno. Senza dimenticare i lavori in cartongesso. Basta rispettare la velocità utile e procedere in modo da forare senza forzature.
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Come funziona il compasso, cosa evitare
Il meccanismo è semplice: mentre la punta centrale effettua un foro comune come guida, i taglienti eseguono una circonferenza precisa tagliando il materiale. Con la chiave esagonale inserisci la punta centrale e la fissi, poi regoli il diametro delle due lame in modo equidistante e poi fissi sempre con la chiave in modo da avere un fissaggio sicuro. Attenzione, proprio in queste fasi potrebbero presentarsi delle sviste e delle regolazioni sfalsate.
A questo punto inserisci la punta nel mandrino e fissa tutto, anche l’elemento che vuoi lavorare sul banco. Procedi a velocità media, attenzione alla giusta lubrificatura. Da evitare sicuramente l’acquisto di prodotti poco curati.
Essendo uno strumento con molti elementi mobili che devono subire forze importanti devi puntare su attrezzi solidi, di acciaio resistente e adatto alle altre velocità. Ovviamente se cerchi un taglio preciso su materiali molto resistenti come lamierini di metallo, acciaio e pietra conviene lavorare con attrezzi diversi.