Fare una saldatura con lo stagno
Sembra un lavoro semplice ma, in realtà, nasconde una serie di insidie. Il motivo? Non devi solo scoprire come fare una saldatura a stagno: bisogna migliorare il risultato su diversi materiali come ferro, rame e alluminio. Magari hai bisogno anche di informazioni per pulire il risultato o togliere un’operazione sbagliata.
Effettuare una saldatura in casa, con questo materiale, non è impossibile perché ci sono strumenti alla portata di tutti. Ma se vuoi assicurare la buona riuscita del lavoro e la sicurezza della fusione tra due elementi devi rispettare una serie di regole fondamentali. Quali sono? Continua a leggere per avere tutte le istruzioni utili alla saldatura.
Gli argomenti del post
Cos’è la saldatura con lo stagno: definizione
Questa operazione è tipica dell’elettronica (in particolare dei circuiti) e ha due funzioni essenziali: mantenere insieme due componenti e permettere il passaggio di energia elettrica. Si effettua grazie al calore del saldatore, solitamente una bacchetta rovente e sottile che serve a fondere il filo di stagno duttile che si trova su un rocchetto. Con questi attrezzi puoi anche dissaldare e togliere il metallo delle operazioni precedenti.
Precauzione importante: ricorda che il saldatore, per svolgere il suo lavoro, deve raggiungere delle temperature importanti. Quindi attenzione alle ustioni e non lasciare questo strumento appoggiato su superfici inadatte come il tavolo di lavoro. Di regola, ogni saldatore ha la sua custodia di sicurezza per evitare incidenti.
Per approfondire: come sverniciare una ringhiera di ferro
Attrezzi per fare una saldatura a stagno
Cosa serve per unire due elementi grazie a questo processo? In primo luogo hai bisogno del rocchetto, il filo di lega (più del 90% è stagno) che viene fuso e usato per unire gli elementi. Poi ti serve un saldatore specifico con punta in rame e relativo supporto. Anche una spazzola di ferro delicata può far comodo all’operazione.
Questo perché lo strumento deve rimanere sempre pulito. Esistono anche saldatori con punta di altri materiali ma in questo caso deve essere pulita con metodi alternativi, tipo la carta abrasiva. Inoltre c’è bisogno di punte con dimensioni differenti in base alle tue necessità: questo parametro è importante perché determina, a parte la bontà e la semplicità del lavoro, anche la temperatura per fondere lo stagno (decisivo per saldare bene).
A tutto ciò puoi affiancare attrezzi generici per piccoli lavori di elettricista come pinze e tronchesi, può far comodo un piano di lavoro libero, un supporto con morsetti e lente d’ingrandimento per le attività minute, l’immancabile dissaldatore a pompa per rimuovere lo stagno vecchio una volta riscaldato con la resistenza.
Come fare una saldatura a stagno: tutorial
Affrontiamo il tema principale, quali sono i passi per lavorare con questo materiale? Molto semplice, iniziamo da un caso comune: vuoi unire due fili di rame. Soluzione? Parti intrecciando i due cavi spelati in modo che le componenti in metallo siano unite, puoi optare per il classico intreccio a X a patto che non ci sia rame fuori dalla guaina.
Poi deposita una piccola quantità di stagno nuovo (non vecchio, la punta deve presentarsi sempre pulita) sul saldatore e avvicinarlo al rame. Fai lo stesso con il pezzo di stagno: verrà richiamato automaticamente dal filo caldo. Ora non ti resta che aggiungere una guaina termorestringente per chiudere definitivamente il filo.
Proviamo, adesso, a saldare un elemento di rame elettrico con le linguette di un pulsante o un interruttore. Metti sempre un po’ di stagno sul saldatore pulito e adagia il materiale sui pin (le staffe di metallo), fai lo stesso sul cavo di rame e poi unisci i due elementi in modo perpendicolare. Così da avere più superficie di contatto possibile.
Lavorare sulla basetta millefori
Per saldare diodi, resistori, zoccoli per integrati e altri componenti elettronici su una scheda millefori basta inserire gli elementi e agire sulla parte posteriore della basetta dove ci sono i fori ramati: metti lo stagno sul saldatore, appoggiare la punta in modo da toccare foro e gamba metallica del componente, aggiungere un po’ di materiale fuso, lascia raffreddare e taglia ciò che avanza con una tronchese adeguata al metallo.
Perché la saldatura non attacca, i motivi
Nella maggior parte dei casi la temperatura non è adeguata. Il saldatore non ha raggiunto i gradi ideali (che dipendono dalla punta) o hai tenuto l’attrezzo poco a contatto con lo stagno: hai effettuato la classica saldatura fredda. Quando invece eccedi con il filo e abbondi con lo stagno hai la saldatura bombata o grassa.
In entrambi i casi il risultato è chiaro: rischi di vanificare l’azione di saldatura e dover ripetere tutto. D’altro canto l’unico modo per prevenire questi casi è l’esperienza: mano stabile e occhio allenato si conquistano col tempo.
Da leggere: istruzioni utili per saldare l’alluminio
Tu hai esperienza con quest’operazione?
Come fare una saldatura a stagno? Basta un rocchetto di materiale, un attrezzo economico che si riscalda e hai tutto ciò che ti serve. In realtà quest’operazione racchiude la manualità di una volta, quelle competenze che ti consentono di aggiustare piccoli elettrodomestici in autonomia. Magari operando su circuiti e schede con transistor. Tu hai competenze con questa operazione? Vuoi lasciare qualche consiglio in più a chi inizia?