Nastro isolante: quale scegliere e come utilizzarlo
Il nastro isolante è un punto di riferimento per il tuo percorso operativo, per la tua officina, per qualsiasi tipo di lavoro. Sicuramente, è indispensabile quando si fanno lavori di elettronica e sull’impianto elettrico di una casa.
Ad esempio, per cambiare una presa o una spina serve il nastro isolante. Lo stesso vale se devi sostituire un interruttore a muro. Insomma, avere una scorta di nastro isolante nella cassetta degli attrezzi non è utile: è indispensabile. Ma bisogna anche scegliere il modello migliore e saperlo usare al momento giusto.
Sembra banale ma è così, molti mettono questa tipologia di scotch senza ottimizzare i passaggi. Risultato? Lavori poco rifiniti, instabili e scadenti dal punto di vista della sicurezza. D’altro canto stiamo isolando. Vuoi farlo al meglio? Ecco qualche consiglio per scegliere e utilizzare il nastro adesivo per chi lavora in officina.
Gli argomenti del post
Cos’è e a cosa serve il nastro isolante
Iniziamo con le definizioni: il nastro isolante è un tipo di nastro adesivo in materiale plastico, di solito in PVC dato che è progettato per l’isolamento elettrico. Infatti, questo materiale è considerato a conducibilità bassa.
Ecco perché il nastro isolante viene utilizzato per avvolgere e proteggere fili e cavi elettrici scoperti. E che prevedono il contatto diretto con altri elementi. Quest’attenzione riduce il rischio di cortocircuiti, ma ti permette di evitare anche di subire scosse elettriche. Questo strumento è resistente all’umidità e all’usura dovuta al tempo.
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Come deve essere il nastro isolante?
Ci sono alcune caratteristiche da rispettare per la scelta del nastro da elettricista per isolare cavi, avvolgere canaline e mettere in sicurezza i raccordi. Le basi: deve essere in materiale isolante, PVC, resistente ed elastico.
In pratica, devi avere la possibilità di tendere il nastro e avvolgerlo in modo da creare tensione senza romperlo. In più, un buon prodotto deve dimostrare resistenza alle fiamme, all’usura e all’acqua. Inoltre, puoi scegliere bobine di lunghezza e larghezza differente in base alle necessità. Poi ci sono dei prodotti specifici.
Come si usa, la tecnica più efficace
Nello specifico, possiamo dire che il nastro isolante serve a fissare, impermeabilizzare, chiudere e – appunto, come suggerisce il nome stesso – isolare degli elementi che devono presentare alcune caratteristiche strutturali.
In molti casi, si utilizza per unire due cavi elettrici anche se ci sono dei metodi più efficaci in determinate situazioni. Però non sempre puoi o vuoi usare morsetti dedicati, e poi tutto dipende da come utilizzi questo fascio di PVC.
In primo luogo, assicurati che l’estremità sia tagliata in modo regolare e non strappata: in questo caso usa una forbice da elettricista per eliminare parti rovinate. In alto puoi vedere come è fatto questo strumento.
Ora tira un lembo di nastro e attaccalo in modo che una prima metà sia fissata sulla guaina di plastica del cavo. Fai un primo giro teso e poi inizia a procedere verso la zona scoperta da isolare. La condizione essenziale?
Fare in modo che metà area adesiva sia sempre fissata sulla zona già in aderenza. Alla fine, taglia il nastro sempre con una forbice e assicurati con le mani che ci sia massima aderenza La prima mano del nastro isolante deve essere tesa; puoi passare un secondo strato per sicurezza. A proposito, ricorda sempre di staccare la corrente se stai lavorando con cavi sotto tensione: il contatto con i cavi scoperti può provocare gravi lesioni.
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Quale modello conviene scegliere?
Il nastro isolante che utilizziamo nei nostri lavori di manutenzione in casa o sul lavoro può essere di vari colori per indicare diverse funzioni del filo. Di solito, il colore base del nastro isolante è nero ma ci sono delle alternative molto care agli elettricisti. Infatti, noi sappiamo che i colori dei cavi indicano una funzione all’interno dell’impianto elettrico. Quindi, possiamo utilizzare una variante giallo/verde per il cavo di terra o blu per il neutro.
Poi ci sono anche tipi di nastro isolante speciale, come ad esempio quello realizzato in politetrafluoroetilene: è resistente a temperature estreme, agenti chimici e usura. C’è anche quello in tessuto resistente rivestito con materiale isolante. Viene usato per isolare parti di macchinari o apparecchiature soggette a calore o abrasione.